Italia : Studenti marocchini in italia sono 96mila, 25% si concentra in Lombardia

Non si ferma la corsa multietnica della scuola italiana. Aumentano gli alunni con cittadinanza straniera e, dopo la frenata degli ultimi anni, la crescita torna ad accelerare, soprattutto grazie alle seconde generazioni: ragazzi e ragazze nati qui da genitori immigrati. Lo rivela il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano. A.S. 2011/2012” appena pubblicato dal servizio statistico del ministero dell’Istruzione. Ha contato 755.939 alunni “stranieri” (almeno stando ai loro passaporti), l’8,4 % della popolazione scolastica. Rispetto all’anno scolastico precedente, si registra un aumento di 45.676 unità, il 6,4% in più. È un’inversione di tendenza, se si considera che negli ultimi anni il tasso di crescita era calato, fermandosi nel 2010/2011 al 5,4%. “L’incremento – sottolinea il rapporto - è dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia (44% degli alunni stranieri in totale, pari a 334.284 unità) piuttosto che alla consistenza del flusso migratorio”. Sono circa duecento i Paesi di provenienza. A livello nazionale, i più numerosi sono i 141.050 alunni romeni, pari al 18,7% dell’intera popolazione scolastica straniera, seguiti da albanesi (circa 103.000 pari al 13,6%) e marocchini (96mila, 12,7%), ma se ci si concentra sulle singole regioni la classifica delle cittadinanze può cambiare sensibilmente.
Le regioni italiane più industrializzate e pertanto con la maggior offerta di lavoro, sono quelle con una maggior presenza di studenti con cittadinanza non italiana: un quarto del totale degli studenti stranieri, 185mila, è concentrato in Lombardia, seguono il Veneto (89mila), l’Emilia Romagna (87mila) e il Lazio (72mila). Fanalini di coda il Molise (1600) e la Valle D’Aosta (1500). Il rapporto ridimensiona anche l’allarme sulle cosiddette “classi ghetto”. A livello nazionale, la percentuale di classi con oltre il 30% di alunni stranieri è infatti pari al 5,3%, ma se non si inseriscono nel calcolo gli alunni stranieri nati in Italia la percentuale scende all’1,7%.

6000 chilometri a piedi, dalla Bosnia alla Mecca

6000 chilometri a piedi, dalla Bosnia alla Mecca per fare Hajj!! Una maratona intrapresa da un signore Bosniaco 47enne di nome Senad Hadzic, ha iniziato il suo viaggio lo scorso giugno 2012, ha intrapreso questa missione perché non aveva abbastanza soldi da spendere in un viaggio organizzato iniziando il suo viaggio con soli 200 euro! Quando gli è stato detto che avrebbe potuto affrontare molte difficoltà e pericoli nel suo viaggio, ha risposto semplicemente: "Io non temo nulla, perché Allah è con me". E' giunto alla Mecca 4 mesi dopo, il 22 ottobre 2012, e il Hajj inizia il 24 ottobre 2012, SubuhaanAllah!! Che Dio accolga la sua devozione e lo ricompensi.. aamin

La festa del Sacrificio, un ponte tra musulmani e cristiani?

Un’estensione di veli colorati, donne sorridenti, bambini scalmanati che cercano di trattenersi per qualche minuto e imitare mamma e papà durante il momento della preghiera; la litanìa della preghiera in arabo (per me che non conosco ancora questa lingua, è una melodia che mi affascina e trasporta ad occhi aperti in terre lontane), vedere persone provenienti da Paesi diversi uniti sotto uno stesso tetto, dimenticandosi, per una volta, delle loro differenze (sì, perché anche tra stranieri i pregiudizi sulle persone di altre nazionalità ci sono eccome). Come ogni anno, è arrivato il momento di festeggiare Aid Al-Adha, la festa del Sacrificio, (chiamata anche Aid Al Kabir, la festa grande), un momento che accomuna cristiani e musulmani. L’episodio della richiesta divina ad Abramo di sacrificare il proprio figlio, infatti, si trova in entrambe le religioni monoteiste, con l’unica differenza che nell’episodio biblico, ad essere sacrificato è Isacco, mentre nel Corano è Ismaele. Un giorno che potrebbe essere un’occasione quindi per fare leva sulle somiglianze di queste due religioni, invece delle differenze, sulla base di quel “dialogo interreligioso” di cui si sente parlare spesso, ma molte volte ci si dimentica. Ma lo scontro con la realtà quotidiana è ben altro. L’afflusso dei fedeli alla moschea della città, o ai luoghi messi a disposizione per questo momento di festa, diventa subito un “j’accuse”: troppe macchine che creano problemi al traffico (e i titoli dei giornali sulla giornata si riducono a quello), unito alle lamentele degli animalisti per il numero elevato di agnelli uccisi, sottolineando i “metodi barbari”(quando basterebbe dare un’occhiata ai vari video circolanti sul web sui metodi “moderni” di uccisione degli animali, o vedere le condizioni in cui vengono allevati, per rendersi conto dell’atroce sofferenza inflitta da questa finta modernità). Non importa se il rallentamento al traffico è dovuto anche alle avverse condizioni metereologiche; fa niente se le partite di calcio allo stadio o le bancarelle del periodo natalizio causano lo stesso disagio. Per certi eventi un occhio si chiude, ma quando si parla di musulmani l’impressione è che basti un passo sbagliato, anche piccolo, per perdere di vista le cose importanti e mettere l’accento su quelle insignificanti. Eppure mi pare che i fedeli musulmani abbiano cercato, negli ultimi anni, di trovare una via di mezzo per i festeggiamenti. La tradizione, infatti, vorrebbe che ogni famiglia sgozzasse un agnello nel ricordo della fedeltà di Abramo ad Allah, donando ¼ dell’animale a una famiglia bisognosa. In Italia ci si è adeguati ai regolamenti previsti dall’Asl: ci si reca nelle macellerie islamiche autorizzate, oppure si può scegliere di donare il corrispettivo dell’acquisto dell’animale a Islamic Relief, associazione umanitaria che promuove lo sviluppo economico e sociale. Una luce di speranza la gettano però quei preti e quegli imam che cercano di creare dei ponti tra le religioni, in nome di un dialogo e di un rispetto reciproco. Peccato che queste persone non trovino spesso spazio e parola sui mass media. Proprio uno di questi don ha ricordato la posizione della Chiesa nei confronti delle altre religioni, in particolar modo verso i musulmani. Una posizione sottolineata durante il Concilio Vaticano II, di cui si festeggia il 50° quest’anno. Vi si affermava infatti: “La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. (…) Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno”. Uno spunto che potrebbe essere una partenza per vedere, l’anno prossimo, questa ricorrenza con uno sguardo diverso.

Conversione patenti card del Marocco

Italia : Importantissimo| Conversione patenti card del Marocco: dal 18 ottobre 2011 si può fare
Dal 18 ottobre 2011 le patenti marocchine rilasciate negli ultimi anni secondo il modello tipo carta di credito possono essere convertite nel corrispondente documento di guida italiano. Questo tipo di patente, fino ad ora non accettato, si aggiunge quindi a quello cartaceo già regolarmente convertibile. Lo prevede la circolare 18 ottobre 2011 prot. n. 29431 del Ministero che rende subito operative le principali modifiche all'accordo in materia tra Italia e Marocco, il cui testo aggiornato entrerà in vigore successivamente. Le modifiche all'intesa originariamente firmata dai due paesi nel 1991 tengono conto di una serie di variazioni normative di settore, oltre a quelle relative al formato della patente, avvenute nel corso degli anni in Italia e, in particolare, nel paese africano.